Thursday, May 29, 2008

ROMAN POLANSKI : WANTED & DESIRED di Marina Zenovich (2008)

Per chi non lo sapesse a Polanski piacciono le ragazzine. Fosse l'unico. Il problema è che nella sua vita incredibile c'è stato anche uno scandalo relativo ad un rapporto con una tredicenne che lo ha costretto alla contumacia dagli Stati Uniti.Il documentario di Marina Zenovich, Roman Polanski Wanted & Desired, parte da questo spunto per sfruttare l'immagine di uno dei più grandi registi dela storia. Chiaro che Polanski ha sbagliato ed è un porco schifoso,però dietro a questo lavoro mal fatto ed ipocrita ci sono ben altre storie da raccontare. Evidentemente c'è dell'acredine tra i Weinstein ed il regista polacco, perchè distribuire in pompa magna un lavoro che, per quanto ruffiano, riporterà alla luce le ombre del regista. Banalmente si raccontano i fatti conosciuti della vita di Polanski, dal massacro della famiglia Manson alla carriera cinematografica, assolutamente in maniera verbosa ed inutile. Tutto quello che si racconta nel doc è su internet,non vi è un minimo di indagine se non gossippara che da una interpretazione grossolana dei personaggi neanche fossero macchiette forzatamente proposte come interessanti.La regista intervista gente al margine degli avvenimenti ovvero lo schiavo di Dino De Laurentis o un gornalista coinvolto marginalmente negli eventi e tutta gente che parla sul sentito dire.
I protagonisti sono mostrati tagliati con l'accetta e alcune affermazioni dell'accusa come che "i film di Polanski siano tutti basati sulla corruzione dell'innocenza sull'acqua" come immagine dell'atto sessuale sulla ragazzina in una vasca da bagno sono ridicole e a tratti scandalose se si pensino messe in bocca ai più grossi uomini di legge americani.
E' un colpo basso senza motivo di essere. Ennesima speculazione squallida al pari delle azioni di Polaski. Triste che la diretta interessata,la ragazza che ebbe il rapporto con il regista, si sia prestata a questa farsa senza una posizione precisa. Alla fine Polanski è un grande regista e tanto tutto è andato in prescrizione.

di Gianluigi Perrone

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