Monday, May 26, 2008

Out for blood di Richard Brandes (2004)


Un poliziotto alcolizzato è in crisi dopo il divorzio dalla moglie scrittrice di best seller horror: la segue, la pedina, scopre che ha nuovo amore. Il suo capo per distrarlo gli affida un nuovo caso: ritrovare una ragazza scomparsa. Niente di peggio perché lo sfortunato detective entrerà in un giro di vampiri assetati di sangue.

Finalmente un buon B movie: onesto, senza pretese, girato con la libertà che permette un low budget. Fanculo il cinema mainstream per una volta, fanculo le facce carine alla Orlando Bloom messe solo per prendere una o due spettatrici in più. Qui si fa sul serio: sangue a go gò, nudi frontali, combattimenti all’arma bianca tra umani e non morti. “Out for blood” non è un capolavoro, forse neanche un film che entrerà mai nella storia del cinema horror e non, ma è maledettamente divertente. Non tanto per quello che dice, ma per il brio con cui lo dice. La trama è in fondo sempre la solita del genere vampirico, anche se è interessante come contamini i generi (dal noir all’horror puro) e come citi autori più importanti (Carpenter e il suo “Il seme della follia” su tutti). Gli attori sono perfetti nel ruolo richiesto, da Lance Heriksen a Kevin Dillon. Spicca poi per curiosità la presenza di Jody Lin O’Keefe nei panni di una spietata vampira, soprattutto perché l’attrice è conosciuta per essere l’aguzzina spietata della terza serie di “Prison break”. Come dire che la parte le calza a pennello. Il regista è conosciuto per avere scritto e prodotto alcuni devastanti “cult” di arti marziali con Cynthia Rothrock, robaccia che qualche anno fa faceva la felicità del palinsesto di Italia 1. Meno male che qui se la cava decisamente meglio: il suo tocco è ispirato, non banale e gira due o tre scene di grande impatto visivo. Ottimo il make up del veterano John Bluechler che rinuncia completamente al digitale per il lattice. Wow e mega applauso aggiungerei: di horror in computer grafica ne avevamo fin sopra i capelli. Da dimenticare però le tantissime e stupidissime battute ad effetto e una chiusa abbastanza inconcludente. Però credo non ci sia da lamentarsi. Vi consiglio di cercare questa perla sotterranea.


di Andrea Lanza

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