Wednesday, April 26, 2006

ISABELLA di Pang Ho-Cheung (2006)

Oramai adottato dagli organizzatori del Far East Festival di Udine,Pang Ho-cheung,già autore degli interessanti I Shoot,You Shoot,A:V: e Beyond our Ken,dimostra di essersi evoluto in maniera sorprendente regalandi un'opera a dir poco strabiliante che ha ovviamente meritato l'Orso d'Oro alla Berlinale.
Un ruvido poliziotto corrotto di Macao,Shing, ha le ore contate prima che lo stato,oramai intenzionato a fare piazza pulita del marcio delle istituzioni,lo faccia rinchiudere.Macao,sotto il governo portoghese,sta tornando alal Cina(è il '99)e tutto sta per cambiare.
Braccato e nei guai fino al collo si da alla promisquità sessuale,portandosi donnacce a casa e ubriacandosi continuamente.Incontrerà una notte Yan,con cui farà sesso per poi scoprire che si tratta della figlia che non vede da anni.Yan,cacciata di casa perchè impossibilitata a pagare l'affitto,si piazzerà a casa di Shing cercando di creare una rapporto che non è familiare e non è amoroso.E' un ibrido astratto che nel tempo diventerà intensissimo.
Fantastica regia di Pang,che colorando in una fotografia sgranata e avvolgente che ricorda quella del messicano Amoresperros(del quale il sottoscritto ha notato anche delle citazioni probabilmente involontarie),racconta una storia di una coppia impossibile e allo stesso tempo speciale,la storia di due membri dei gradini bassi della società,due reietti sciolti nella disperazione dei bassifondi di Macao,con nient'altro come anestesia al dolore che il bere e il sesso e un'amore impossibile.
Scandito da una colonna sonora completamente ispanica,come molti rimandi iconografici nel film,Isabella è un film di attori,un duetto perfetto bilanciato dai contrasti accesi.Il minimalismo del ruvido volto di Chapman To contro la sensuale energia della giovanissima e bellissima Isabella Leung,già una stella in patria della musica pop e presto anche del cinema,ci scommettiamo.
Nonostante la Isabella del titolo sia la cagnolina perduta di Yan,il titolo vuole evidentemente far risaltare l'interpretazione della giovane attrice che giganteggia in ogni inquadratura.Volgare,eccitata,furba e frenetica,la piccola Yan è la voce di una disperazione interna troppo profonda per non trasformarsi nel grido sguaiato di un ubriaco.Intensa e necessaria,ci aspettiamo che diventi l'attrice feticcio di Pang visti i risultati egregi di questa collaborazione.
Ad impreziosire questo già splendido gioiello,Pang ha voluto una serie di simpatici caemo tra cui Shawn Yue,Josie Ho e il mitico Tony Wong in una divertente performance.

di Gianluigi Perrone

RULES OF DATING DI Han Jae-rim (2005)

Il film d'esordio di Han Jae-rim,scritto a quattro mani con il collega Goh Yoon-hee,si arrischia nello spinoso argomento della violenza carnale cercando di provare a darne una interpretazione più angolare,evitando facili moralismi.
Hong,interpretata da Kang Hae-jeong già protagonista femminile del fortunatissimo Oldboy,è un'insegnante in tirocinio nella fase importante della sua carriera e le viene assegnato Yu come tutor. Questi la insidierà in maniera molto spicciola insistendo per intraprendere una relazione sessuale con la giovane.Hong,tendenzialmente fredda e riluttante a una situazione che per la mentalità coreana è abbastanza scandalosa,si troverà suo malgrado a iniziare
una storia non esattamente consenziente.Impelagatisi in così vorticose acque è innegabile affogare nelle malelingue e,all'affiorare dello scandalo le reazioni saranno inaspettate.
Con una veste di commedia romantica che ironicamente detta "le regole dell'appuntamento",Han tenta,non perfettamente con successo,di dare dignità a una relazione che si basa sull'elemosina di una liason in cambio di un favoritismo sul lavoro,confrontandosi con amplessi rubati tra i fumi dell'alcohol e penetrazioni sparse.
Kang Hae-jeong si dimostra ancora una volta l'attrice più disinibita del panorama mainstream coreano in quanto bella,brava e consenziente seminatrice di notevoli scene di sesso.Tendenzialmente Han tenta una regia più raffinata e meno sofisticata dei suoi colleghi compaesani.L'intenzione di far collimare i topoi della commedia romantica con le implicazioni morali del mobbing e della molestia sessuale.Nonostante sia piacevole,il film si perde in alcune falle di sceneggiatura,dice e non dice e purtroppo omette argomentazioni importanti al fine della narrazione.

di Gianluigi Perrone