Wednesday, May 30, 2007

BLACK SNAKE MOAN di Craig Brewer (2006)

Blues. Come per dire triste. Triste come Laz,che ha ormai una certa età e Rose lo lascia di punto in bianco. Triste perchè è solo e follemente disperato come ogni uomo che è stato abbandonato dalla donna che ama e non riesce a farsene una ragione. Blues perchè è consapevole del suo peccato,di aver maltrattato quella donna e di averla portata via da sé,ed ora non cerca altro che la redenzione.
Cazzate a parte,Black Snake Moan era un film attesissimo per due motivi:il primo è che nel trailer Christina Ricci era incredibilmente HOT,il secondo è che Hustle & Flow,il film precedente di Craig Brewer(che entra uffialmente nella lista dei miei protetti right now!),era un cazzo di film con le palle! Con BSM è arrivato il momento di codificare lo stile di Craig,di capire di che parla veramente il suo cinema.Di perchè questo e perchè quello. Ed adesso è tutto più chiaro,anche H&F. Black Snake Moan è una preghiera,un canto di redenzione tra il sudore umido e puzzolente di una chiesetta legnosa nel Mississipi,lì dove Lazarus passa solo le sue giornate a zappare la terra e dannarsi l'anima. Lì vive Rae,selvaggia e fragile,che ha lasciato andare il suo Ronnie il guerra,il suo punto di riferimento,la sua colonna seppur trabalalnte,il suo equilibrio. Perchè Rae è ninfomane e lo è perchè è stata privata giovanissima della sua innocenza. Same old shit,se non fosse tutto così vivido. Rae si lascia scivolare nello scarico a peso morto e inevitabilmente finisce male,quasi morta. La raccoglie da terra Laz,come si raccoglie un pulcino caduto dall'albero e,nonostante le sue siano le cosce più bollenti che si vedono sullo schermo da molto,molto tempo(porno compresi),Laz vuole solo salvarle l'anima,a costo di incatenarla,per salvare la propria.
Black Snake Moan,il gemito del serpente nero(è il titolo di un pezzo di Blind Lemon Jefferson),non è riferito a Samuel Jackson,come si potrebbe pensare,ma a Christina Ricci,per il suo modo di contorcersi in quegli irresistibili spasmi sessuali. Mettiamo in chiaro che quella di Rae è l'interpretazione più intensa della carriera della Ricci,quella per cui verrà ricordata in futuro. La sua Rae è profonda e diafana,abbandonata alla sua disperazione ed alla solitudine come poteva essere la Tralala di Last Exit to Brooklyn(allora il broncio era quello di Jennifer Jason Leigh),e non domina di prepotenza la scena solo perchè la sua carne esplode sensuale in un paio di mutandine e poco altro,ma perchè Brewer ci mostra tutto il percorso in cui Rae si rende consapevole dell'abisso in cui è persa la sua esistenza e la Ricci lo esprime con il controllo di ogni muscolo della sua faccia. Il fatto è che BSM è anche uno delle migliori parti di Sam Jackson e va ad incastonarsi nella sua Top Five insieme all' Ordell di Jackie Brown,Elijah di Unbreakable e al Mr Garfield di 187. Perchè Laz è il tramite attraverso cui si esprime l'anima di questo film,che prima di tutto è un film sulla musica,quella nera,quella dei campi di cotone e sull'interpretazione di essa,come è chiaro dagli intermezzi,assolutamente disciolti dalla trama,di vecchie clip degli anni '30 con Son House,uno delle chitarre più ispirate del Sud,che spiega il senso di ciò che è "blues". E quindi è un film sul dolore e sulla sua riflessione,sul peccato e sulla redenzione da esso. Su un uomo(un essere umano)che cade e poi si rialza.

di Gianluigi Perrone

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