Sunday, May 20, 2007

SUKOB di Chito Rono (2006)

Nasce un certo interesse nel conoscere la trama di questo film Filippino, paese in cui le persone sono molto superstiziose e l’incipit di questo horror, chiamiamolo così, è proprio una maledizione nata da alcune nozze celebrate senza gli opportuni accorgimenti. Detto questo il matrimonio viene maledetto e tutti gli invitati iniziano a morire uno dopo l’altro. Poi, guarda caso, iniziano a tornare sotto forma di spettri. E’ bene mettere subito in chiaro che questo film è orribile da tutti i punti di vista, la sposa fantasma è ridicolissima, appare con la faccia dipinta di nero col carboncino e fa morire le persone con cui viene in contatto, insomma il solito discorso iper riciclato dei vari Ringù e cloni vari. Vi è anche una scena senza vergogna in cui la sposa-carbonicino attraversa un balcone scimmiottando male le gesta della cara Sadako, ma lo fa in maniera così forzata che il tutto risulta ridicolo. Si, si tratta proprio di trash involontario, vi sono delle sequenze incredibilmente di cattivo gusto, per citarvene una all’arrivo dei fantasmi non si incupisce il cielo, non soffia il vento, ma le galline dei giardini si agitano! Si, davvero! Le galline legate al guinzaglio a degli alberi(!) si agitano. Dopo aver riso per le galline agitate si perde ogni benché minima speranza quando in seguito vediamo un muflone agitarsi per lo stesso motivo. Il finale del film è di quanto più patetico possa essere concepito, soprattutto perché va a citare, con un senso della molestia scandaloso, niente meno che LA DONNA CHE VISSE DUE VOLTE di Alfred Hitchcock. Se vi piace il trash involontario non fatevelo scappare!

di Davide Casale

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