Thursday, April 17, 2008

German fried movie (1991) di Uwe Boll e Frank Lusting


Primo film di Uwe Boll e satira feroce di una certa società che vive in funzione di talk show e futili miti da mangiare e divorare subito. Co-diretto (come tutti i suoi primi passi registici) dall’amico e collega Frank Lusting, il film risulta essere un ibrido di intenzioni e messa in scena, ancora acerba e rozza. “German fried movie” è forse indigeribile per un pubblico non teutonico, ma ancora di più lo saranno le commedie successive, importanti solo per capire l’ecletticità di un autore tacciato molte volte come superficiale e banale. Sono però i primi passi che faranno scoppiare le stragi di “Amoklauf” e “Heart of America” e che condurranno a poco a poco verso il Boll touch dei videogame, qui in maniera ancora seminale, ma non invisibile. “German fried movie” è una serie di scene tenute su da un sottile filo, un po’ come sarà il successivo “Postal”, alcune azzeccate (la scena del ponte dei suicidi) altre un po’ tirate, ma comunque tutte all’insegna di una certa ferocia nel disegnare la Germania. Spicca il divertimento di tratteggiare uno stato come quello tedesco con dei moti ancora sotterraneamente nazisti con frasi come “La Germania ai tedeschi” e che trova spazio per il comunismo solo grazie a delle belle lesbiche dal cuore rosso bolscevita. Peccato che, come già detto, molte volte il tutto si limiti soltanto ad una satira superficiale, raramente graffiante, contraddistinta però da una forte dose di cattiveria e scorrettezza. Il problema di “German fried movie” è soprattutto di pagare una sceneggiatura non elaboratissima, che sembra andare avanti ad inerzia (l'idea della tv spazzatura come collage alla lunga stanca), non aiutata purtroppo neppure da bravi attori, e che alla lunga annoia anche lo spettatore più paziente. “German fried movie” non si può considerare un bel film , ma è comunque un’esperimento per le prove successive del regista.


Curiosità: German fried movie (con ovvio riferimento al quasi omonimo esordio di John Landis), secondo le testimonianze dello stesso Boll, raggiunse la quarta posizione al box office tedesco nonostante fosse stato autoprodotto e autodistribuito con mezzi amatoriali.
di Andrea Lanza

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