Questo film è il primo capolavoro di Alex De la Iglesia. Inaugurerà però un periodo di crisi che il regista supererà cambiando di registro e girando un film negli States, PERDITA DURANGO. Recuperate le forze e sposatosi a Las Vegas, confezionerà in seguito MUERTOS DE RISAS, il suo secondo capolavoro, ma questa è un’altra storia.
El Dia De La Bestia, come ama dire lo stesso regista è una commedia di azione satanica, con tocchi horror, una frenetica epopea in cui i tre protagonisti percorrono in lungo e in largo una piovosa Madrid nella serata-notte del giorno di Natale del 1995. A riunire questa sorta di trinità o novelli re magi, ci pensa il prete del trio, un bravissimo Álex Angulo nei panni di un prete studioso di sacre scritture, il quale dopo attenti calcoli scopre che l’anticristo nascerà a Madrid proprio in quel fatidico giorno. La gente si diverte, compra i regali per i propri cari, il consumismo ha un’ impennata e solo un uomo sa cosa sta per accadere, il male sta per nascere, conosce la data e la città, ma deve scoprire il luogo esatto. Per entrare in contatto con Satana deve peccare e appena giunto a Madrid si impegna nel fare tutto il male possibile. Entra di seguito in contatto con un grasso metallaro interpretato da Santiago Segura e con un esorcista-guaritore-ciarlatano che conduce un programma televisivo, un Italiano (guarda caso) interpretato da Armando De Razza. Questo trio è composto da persone caratterialmente e socialmente opposte, ma uniranno le loro forze e metteranno a repentaglio le loro vite per salvare il mondo!
E’ un tutto in una notte in una Madrid inquietante, crepuscolare, la pioggia fa quasi pensare che il diluvio universale abbia avuto inizio e che si prepari a seppellire il male che sta per nascere. Parallelamente agli eventi un gruppo di xenofobi inizia ad ammazzare gente emarginata lasciando come firma la scritta in spray “Limpia Madrid”, ossia “Pulisci Madrid”. Qui entra in campo la critica di Iglesia contro la xenofobia, in quegli anni oltretutto preoccupantemente in voga nella capitale Spagnola.
Il prete è coltissimo e molto intelligente, ma avendo vissuto in clausura e dietro ai libri per lungo tempo non ha nessuna esperienza col mondo reale, è una specie di angelo caduto dal cielo. Il metallaro è sciocco ma buono e fedele, inizialmente assiste il prete per pura noia, ma in seguito gli si affeziona. Cavan, il ciarlatano, è il più incredulo forse proprio perché col suo programma prende per i fondelli milioni di persone. Si ricrederà ed esternerà un gran coraggio, sarà proprio lui a spingere il trio nei momenti di difficoltà. Il meccanismo di relazione fra i tre personaggi è ben congeniato, attraverso ostilità e momenti di coesione che si alternano, facendo da base alla suspense indotta dalla corsa contro il tempo. Il male non deve nascere, dopo sarà troppo tardi. A fare ombra alla loro relazione vi è la lotta tra bene e male che incombe, Dio li aiuta con segni quasi impercettibili e il male li ostacola in tutti i modi, non a caso il male sarà rappresentato oltre che dalla banda di nazisti xenofobi, anche dalla polizia. Ma non è una metafora quella dell’anticristo, Satana c’è davvero! E Alex De la Iglesia ce lo mostra già nella prima parte del film nelle vesti di un nero caprone, in una sequenza che rasenta la perfezione, capace di lasciare a bocca aperta.
Il coinvolgimento con le vicende è massimo, attraverso un montaggio serrato il film diventa fin da subito quasi ipnotico facendo divertire lo spettatore dal primo all’ultimo minuto.
Immenso film che non si può non vedere almeno tre volte, pena, la crocifissione!
di Davide Casale
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