College movie alla Uwe Boll che ormai liberatosi del suo socio Frank Lusting può dare sfogo alle sue idee personalissime di stile e regia. “Das erste semester” è apparentemente un passo più commerciale rispetto ad “Amoklauf” con i suoi studenti goliardici e pruriti giovanili da “Porky’s” teutonico, ma è solo una facciata perché tra le righe si ritorna a parlare di solitudine, di un sistema che tende ad omologarti al di là dei tuoi sogni, questa volta in maniera più velata certo dello strabordante e strillato “German fried movie”, ma con la stessa carica di critica esplosiva. La storia è quella, semplice, di un ragazzo che, dopo avere ereditato una fortuna, decide di iscriversi al primo semestre dell’Università e lì cercare la donna della sua vita, ma il patrigno cercherà di mettere le mani sui soldi del giovane rovinandogli tutti i suoi piani. In mezzo a questo semplice plot Boll si sbizzarrisce in una regia sempre più sicura rispetto agli esordi e a tratti persini virtuosistica, mai convenzionale, primi semi di una cifra stilistica difficilmente omologabile di anarchico del cinema. Gli attori sono volenterosi quanto basta per evitare il fastidioso senso di amatorialità della precedente commedia tra cui spicca per bellezza e bravura la fulgida e sensuale Radost Bokel, già vista nel film fantasy italo tedesco “Momo” di Johannes Schaaf.
di Andrea Lanza
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