Wednesday, April 16, 2008

Blackwoods (2002) di Uwe Boll



Una gita con la sua fidanzata tra i boschi porta un giovane, Matt, a fare i conti con un passato che forse non è come crede che sia.

Prima dei famosi film che nel bene o nel male daranno fama a Boll c’è stato un periodo che il regista tedesco muoveva i primi passi nelle piccole produzioni con film interessanti come “Heart of America” e obbrobri come “Sanctimony”. “Blackwoods” è un film particolarissimo, uno dei migliori risultati di Uwe Boll nel campo del thriller horror. Merito anche dello sceneggiatore che più di altri saprà assecondare l’estro visionario del regista con delle ottime sceneggiature, Robert Dean Klein. Forse il miglior epigono de “Il sesto senso”, “Blackwoods” vive una sua particolarissima dimensione di thriller soprannaturale a scatole cinesi, completamente imprevedibile, con una storia che trova la sua comprensione solo nel finale. “Blackwoods” non cerca mai facili strade, ma riesce a spaventare e a rendere efficace una tensione che nasce soprattutto dai dedali della mente umana. Si parla certo di fantasmi e di vendette, ma tutto in una sorta di estetica della visione fallace dove il regista e il suo occhio (divino?) diventano unici portatori di una verità assoluta anche nella menzogna. Mai la regia di Boll è stata così elegante, senza mai svaccare in un virtuosismo che nei futuri film diventerà a volte ostentazione di un grandissimo stile fine a se' stesso. Grandissimi momenti di commozione, quasi da ghost story romantica, nell’ultima sequenza dove passato e presente, colpa e pentimento, si incontrano nella tragica deflagrazione di un incidente stradale, dove per qualche istante nell’iride di chi muore resta impressa la speranza di un amore. Ecco “Blackwoods” è anche una non storia d’amore dove tutto potrebbe essere tutto e per colpa del destino non è. Il cast è composto da vecchie glorie del cinema come fu come Clint Howard, fratello del più noto Ron e già nel cast di “House of the dead” e soprattutto Michael Parè, che nei primi anni 80 era promessa di gloria hollywoodiana e ora, come un pugile suonato, si aggira in produzioni di serie B. Ma ringraziando Dio di questo perché solo nelle mani di Boll Parè da’ il meglio di se’.


di Andrea Lanza


NB In una sequenza il protagonista Patrick Muldoon sta giocando al videogame GTA 2. La passione di Boll per i videogiochi era già accesa in quegli anni.

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