Sunday, May 28, 2006

TORRENTE 3:EL PROTECTOR

Torna José Luis Torrente,il lurido detective privato spagnolo portato con successo sugli schermi da Santiago Segura,già
attore feticcio di Alex De La Iglesia. Il personaggio,che non è mai arrivato da noi in Italia,in spagna è una vera e propria
istituzione facendo registrare i tutto esaurito al botteghino e creando diversi fenomeni paralleli come videogiochi,fumetti ed
action figures. Stavolta Torrente diventa la guardia del corpo di Giannina Ricci(Yvonne Scio),una eurodeputata ecologista
che mette i bastoni tra le ruote ad una potente multinazionale Petronosa a capo del gangster Montellini(Fabio Testi)che vuole farla fuori. Torrente addrestrerà un gruppo dimentecati per difendere l'incolumità della donna sperando di penetrare nel cuore della donna o almeno di concludere. Segura rispolvera una serie di comportamenti animaleschi tipici del suo personaggio dedito al bere,alla volgarità ed al sesso promiscuo(scena top quando trova la tossica addormentata sul divano). La fisicità e bravura di Segura e comprovata da tempo e per il terzo capito si è voluto creare qualcosa di esagerato. Quindi Torrente 3,rispetto agli altri, più blockbuster e contiene scene assurde di azione,esplosioni,combattimenti e fuochi d'artificio q parodia del genere action americano.Tutto condito dalle scorregge di Torrente che,se tanto mi da tanto,è figlio della commedia italiana di Bruno Corbucci,Nando Cicero e similaria. Infatti se la fisicità di Torrente ricorda moltissimo Lino Banfi nel periodo verde,i suoi comportamenti orribili possono ricondurre all'ultimo Monnezza,quel Tomas Milian delle Squadre Antitutto. Segura aggiunge una regia spettacolare volutamente esagerando sugli effetti pirotecnici. A condire il tutto una serie di cameo di vari personaggi televisivi spagnoli ma anche star americane come John Landis e Oliver Stone. Alal fine TOrrente riesce a far danni anche alla casa bianca ma chissà se sarà l'ultimo capitolo.Forse sarebbe meglio così perchè il personaggio potrebbe saturarsi troppo.

di Gianluigi Perrone

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