René Clemént è raffinitissimo tessitore di trame noir dall'aspetto surreale e provocatorio come riconfermerà in Delitto in Pieno Sole,Crisantemi per un Delitto e Unico indizio: una sciarpa gialla. Già dai primi minuti di film,introdotti da una citazione da Alice Nel Paese delle Meraviglie,Clemént mette il veto sulle sue intenzioni di divagare su terreni astratti e sconosciuti. L'uomo venuto dalla pioggia del titolo non è il protagonista Charles Bronson come si potrebbe supporre ma uno scuro passeggero che arriva in autobus in una cittadina della costa della Francia. Completamente zuppo sembra essere interessato solo ad una borsa rossa che stringe a sè. Ma mettiamolo da parte. Ora c'è Mellie,diminutivo di Melancholie,che si prepara civettuosa per il ritorno del marito,ufficiale euronavale,che sta per raggiungerla dopo una lunga assenza. Le strade dell'uomo misterioso e della donna si incroceranno quando questi si intrufolerà in casa sua per violentarla. Sconvolta,Mellie inizialmente pensa di avvisare la polizia ma il suo passato d'infanzia la blocca in un omertoso silenzio. Quando la donna si accorgerà che il suo carnefice è ancora in casa non avrà esitazione a prenderlo a fucilate e infine schiacciarli il cranio con un remo. Liberatasi del corpo Mellie tiene il suo segreto sicura di averla fatta franca ma un giorno compare un'altro uomo misterioso(Bronson)che sa tutto e che vuole da lei qualcosa di ancora non specificato. La donna negherà sempre imperterrita il suo coinvolgimento ma ora il loro rapporto si evolverà in sentieri inaspettati. La crudezza della prima parte del film,in cui vediamo la distruzione dell'anima di Mellie,una bravissima Marlène Jobert,abbandonata nuda con addosso solo la calza portata sul volto dal suo violentatore,si tinge di giallo dal momento in cui compare l'incognita Charles Bronson che darà vita ad una quantità notevole di colpi di scena. Sembra che il trauma che rode Melliè,che ha radici ben precedenti alla violenza subita(il nome Melancolia non è un caso)venga metabolizzato e muti da quando la donna si trova avvinghiata nella più classica struttura del noir. Talmente classica che nel finale sarà ironicamente McGuffin,ilt trucco che svela tutto come lo definiva Hitchcock, il nome di chi svela gli arcani. Misteri che rimangono tali per alcuni,che vengono svelati allo spettatore ma non a chi li vive e che creano un rondò di piroette basato sulle bugie. Sono le bugie il motore de L'Uomo Venuto dalla Pioggia. Mente Mellie all'antipatico
marito che non merita di sapere chi è la moglie,mente lei fino a negare l'evidenza davanti al delitto perpetrato e mente il colonnello Dobbs(Bronson con un nome da cocktail)che inebria di menzogne la protagonista per condurla dove lei furba ma fragile,non riesce e non vuole arrivare. Quando i nodi si sciolgono non importa più nulla se non l'espiazione dei vecchi peccati e delle sopite memorie.
di Gianluigi Perrone
Tuesday, May 23, 2006
Subscribe to:
Post Comments (Atom)
No comments:
Post a Comment