Siamo alla periferia di Madrid in uno dei tanti quartieri popolari e ci troviamo catapultati nella vita di Josè Luis Torrente, ex poliziotto di mezza età che vive col padre. Un ex pubblico ufficiale intenzionato ad essere riammesso nella polizia dopo essere stato cacciato. Josè Luis racchiude tutti gli aspetti negativi di un essere umano del mondo cosiddetto civilizzato: razzista, ubriacone, violento, sessista, fannullone, inaffidabile ed estremamente disonesto. Sembra vi stia presentando un clone de IL CATTIVO TENENTE, ma TORRENTE è un film che fa letteralmente scompisciare dalle risate. Santiago Segura, come il personaggio del film, è originario di un quartiere periferico di Madrid e anche grazie a questo si cala perfettamente nella parte e dirige il film con naturalezza e forte di esperienze vissute, esaltando e portando all’estremo situazioni tipiche della vita quotidiana e luoghi comuni della Spagna più tradizionalista. Le battute e le gag sono inserite in situazioni di quotidianità e la depravazione che si crea attorno Torrente è di quanto più divertente si possa immaginare. Un umorismo estremamente cinico, sporco e decadente, spietato in alcuni punti, soprattutto per quanto riguarda la figura del padre il quale viene obbligato a chiedere l’elemosina dal figlio. Segura inserisce in quell’ambiente delirante un intrigo che non può che far ricordare alcune vicende del MONNEZZA, ma funge da pretesto per lasciare aperto un sequel e per andare affondo nella drammaticità carnevalesca del protagonista. Come Alex De La Iglesia anche Segura ama i Friky, che sarebbero in spagnolo i nerdz. Torrente si circonda di personaggi assurdi, ragazzini patetici me estremamente comici e grotteschi nella loro ridicolaggine. Torrente fa da guida spirituale a questi individui e li sfrutta per i suoi scopi che ovviamente contemplano il suo personalissimo “vivere in maniera retta”, sebbene la cosa faccia ridere già di per se, e l’arricchirsi in maniera facile e non ultimo l’accrescere il proprio ego di condottiero e trascinatore di masse, in poche parole tenta di mascherare a se stesso l’essere il fallito per eccellenza.
Vedere Josè Luis Torrente rivolgersi alle ragazze del suo quartiere con modi tutt’altro che eleganti è impagabile. Vi innamorerete del personaggio fin dai primi minuti, grazie a un’ introduzione che ha del geniale. Josè Luis si aggira per il quartiere con la sua Seat Marbella stra vecchia e piena di gadget dell’Atletico De Madrid, seconda squadra della capitale Spagnola. Vede ogni tipo di atto criminoso e lo liquida con commenti ad alta voce che rendono quest’uomo un mito del trash ancora prima che il film si incanali in una trama. A tratti la colonna sonora ci accompagna con pezzi classici della Copla, musiche tipiche del paese della corrida e tanto amate dal nostro reazionario, ignorante, ma a cui ci affezioneremo, Josè Luis Torrente.
di Davide Casale
Wednesday, June 07, 2006
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