Sarebbe veramente interessante poter aprire con un cavatappi la testa di Spike Lee,farci un buchino e sbirciare dentro.
Probabilmente si scoprirebbero un sacco di cose istruttive e soprattutto si avrebbero risposte a molte domande come il
perchè alterni in maniera così asimmetrica lavori di una certa forma o spessore con commedie sbiadite come questo She Hate Me. Intendiamoci,lo stile è il suo al 100% e seguendo brevemente la trama non ci sarebbero dubbi a riconoscere che è farina del suo sacco. Come in ogni suo film si sofferma sul problema razziale(ma non starà esagerando?),sulla omogeneità delle culture a New York,sulla inarrestabile invasione del consumismo,sullo strapotere del denaro,sulla critica sociale e soprattutto politica. Però voglio dire:chi se ne frega?
I titoli di testa,carini ma banali,con una banconota da tre dollari con la faccia di Bush,falsa e inutile come chi la rappresenta,ci introducono alle vicende di Jack Armstrong(Anthony Mackie),il super-protagonista di colore di turno,bello,bravo,ricco,superdotato(condizione necessaria eh!)ed assolutamente irreprensibile nei suoi valori. L'orribile casa farmaceutica in questione(di quelle foraggiate dai Bush e dal governo repubblicano),la Progeia,sta ultimando un vaccino
contro l'aids(praticamente miliardi di miliardi)ma senza aver fatto i dovuti accertamenti tanto da causare il suicidio di uno scienziato e la ribellione di Jack. Questi informa le autorità ma invece di venire premiato viene annientato. Infatti il suo capo Leland Powell(un malaticcio Woody Harrelson)e la cinica,bianca,bionda,collega wasp Margo,un personaggio ricorrente nei
film di Lee,interpretata egregiamente da Ellen Barkin,non solo lo licenziano ma gli prosciugano tutti i fondi e fanno sì che non possa lavorare da nessuna altra parte,accusandolo delle magagna della società. In pratica il culo nero di Jack,abituato ai lussi più sfrenati,è precipitosamente crollato a terra. Lee,con l'evoluzione ed emancipazione della sua carriera,ha accentrato
notevolmente il suo interessa sullo strapotere delle lobby e sui meccanismi interni che le governano. Oramai non c'è film in cui non si punti il microscopico sul metabolismo di un "potere forte" d'America,sia esso i media(Bamboozled),la Borsa(the 25th Hour),le Banche(Inside Man)o le industrie farmaceutiche come in questo caso.
Ovviamente Jack,essendo il più fico di tutti,aveva una ragazza strafica che ha deciso di passare dall'altra sponda non senza mantenere un istinto materno. La ex,interpretata da Kerry Washington tanto per aumentare il carnet di donne bellissime interpreti dei film di Lee,lo convince a dare il proprio seme per la modica cifra di 10.000 dollari a botta. Da qui Jack metterà su un vero e proprio businness con tour de force da 5 inseminazioni a notte. Ci viene mostrato come un poveretto,un uomo distrutto e umiliato dalal necessità di vendere il proprio corpo per potersi permettere la Jacuzi. Se voleva essere una critica al consumismo forzato però non era certo chiarissima visto che uno pagato profumatamente per impalmare decine di donne
stupende è difficile che possa passare da vittima.
Tra queste strappone c'è anche la Bellucci in una delle sue peggiori interpretazioni. Non solo per colpa sua,sia chiaro. Il personaggio dell'italiana che vuole essere messa incinta(da un nero!!!)per salvare l'onore è a dir poco surreale. Tal quale il povero John Turturro prestatosi a fare un boss(e un padre cronologicamente impossibile della Bellucci)a cui manca solo il mandolino per essere l'ultima squallida parodia dell'italiano immigrato. Mi chiedo se Spike Lee conosca veramente italoamericani del genere,perchè sarebbe interessante studiarli. Purtroppo questa grottesca immersione in Goodfellas non fa altro che far affondare ancora più in giù una sceneggiatura macchinosa e piena di nonsense imbarazzanti.
Quel che definitivamente manca a She Hates Me è una coerenza narrativa che permetta di passare dal tono semi-ironico della vita del protagonista alla comunque solita,noiosa rivolta sociale contro le autorità e il potere costituito. Fino ad un finale talmente happy che ti verrebbe da bombardare i protagonisti. Sicuramente Lee ha fatto ancora una volta qualcosa di personale ed inedito che parte dai suoi spunti geniali però deve rinnovarsi con le tematiche perchè come lo si mette sulla torre per quei lavori in cui dimostra di che pasta è fatto così lo si butta giù per questi evidenti passi falsi.Ah,ovviamente c'è un mare di sesso nel film.
di Gianluigi Perrone
Thursday, May 18, 2006
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