Sunday, May 21, 2006

CHATO

Probabilmente è Michael Winner ad aver valorizzato al meglio la figura di Charles Bronson. Al di là della serie del Giustiziere
della Notte,il regista londinese(ma trapiantato perfettamente negli States)contribuì già con Chato's Land a creare il mito di
macchina di morte che sarà l'ex-minatore della Pennsylvania Charles Buchinski. Probabilmente Chato è un'opera meno
complessa e riuscita del precedente Io sono la Legge(Lawman con Burt Lancaster)ma si viaggia comunque ad altezze
vertiginose. Senza preamboli il film si apre col l'eliminazione di un bieco razzista che va a rompere le uova nel paniere al
pellerossa Apache Pardon Chato. L'uomo si difende e di conseguenza viene braccato da un gruppo di gringos con la fregola di impiccare l'indiano. Sì,perchè l'uomo ucciso è lo sceriffo. A capo del Capitabo Quincey Whitmore(un fantastico Jack Palance),il gruppo di vendicatori sanguinari si lancia in una feroce caccia all'uomo. Ma Chato è più duro di chiunque altro. Il gruppo di allegri razzisti finirà presto di ridere.
Chato è la calma,meditazione ed astuzia contro la violenza,l'idiozia e la stupidità. I cowboy al suo seguito sono mossi dall'odio,dal desiderio di linciaggio o da un confuso sentimento di giustizia che in molti creerà più di un ripensamento. Non hanno remore a violentare la donna di Chato ed a bruciare un suo compagno indiano. Non riescono ad andare d'accordo neanche tra di loro perchè non sono coscienti delle proprie esistente,della propria vita e di ciò che li muove.E come iene impazzite si sbranano tra di loro,ormai dimentichi del motivo che muove la loro mano La loro ferocia è dettata solo da un inaudito senso di cieca xenofobia espletato continuamente con frasi del più basso tenore. "Accoppia un cane con un lupo ed avrai una bestia assassina." Solo Quincey,esperto di cultura indiana,compie la ricerca da outsider,perchè non è capace di
"vivere come uno qualunque" e vive l'avventura con rispetto verso il suo avversario.
Ovviamente inquadrature da perdere il fiato e movimenti di macchina da orgasmo in mezzo alle terre brulle dove Chato intrappolerà i suoi aguzzini.C'era il Vietnam allora e la coscienza della guerra era similmente opaca a quella del film. In questa maniera l'America guardava a se stessa.

di Gianluigi Perrone

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