Wednesday, December 19, 2007

Saw 4 (2007) di Darren Lynn Bousman



Non ci siamo proprio. La saga di “Saw” è in netta discesa verso l’anonimato più assoluto. Se la piccola idea che faceva grande il primo film di James Wan mostrava già la corda nel secondo film, figuriamoci nel quarto episodio! I neofiti del cinema trucido caciarone grideranno forse al miracolo vedendo una bella autopsia con tanto di sangue e budello in bella vista, ma per gli altri resta solo la noia. Noia di un una storia che si morde la coda come un cane scemo, noia di un intreccio tremendamente simile al terzo episodio, noia per una sceneggiatura così idiota che si attanaglia il più possibile a rincorrere un finale sensazionalista che dovrebbe minare le certezze dei fan e invece fa solo incazzare. Jingsaw muore, è vivo, è un fottuto zombi alla Maniac cop? Chissenefrega. Ogni cosa in “Saw 4” puzza di vecchio: le trappole non fanno più ribrezzo, gli omicidi sono nella norma, forse il nostro livello di disgusto si è abituato a cose ben peggiori, ma questo non preoccupa gli sceneggiatori che anzi cercano di sfruttare fino all’esaurimento una gallina dalle uova d’oro. “Saw” potrebbe pure mostrare che alla fine chi ha concepito tutta questa sequela di torture è la Maga Magò e ci sarebbe comunque un cretino a dire che l’idea è geniale. Facciamoci del male, avanti così. Gli attori sono puro contorno, buttati lì come pedine di una scacchiera, non si parteggia per loro, non ci si emoziona mai, non un cenno di tridimensionalità in un film concepito a schemi come il peggiore dei videogiochi. La regia di Darren Lynn Bousman è poi approssimativa, effettistica, sciatta, scimmiotta le capacità visive (grandissime) di James Wan risultando solo un imbelle videoclipparo con il morbo di Parkinson nelle riprese di suspence. L’unica cosa decente in questo barile di pattume sono i flashback nel passato dell’enigmista, tocchi di poesia intimista in un mare di niente. Ben poca cosa davvero. Tra le scena cult di tortura la più riuscita è quella dove un uomo per salvarsi deve sfregiarsi il viso contro una serie di coltelli. Ma dopo il mare di siringhe del secondo ci si sorprende che esistano ancora anime candide ad impressionarsi. Si dice che al peggio non ci sia mai fine e invece riceviamo l’infausta notizia che la saga di Saw si accrescerà di un quinto capitolo. Piuttosto recuperate “Feed” in dvd: lì i brividi e le sorprese non mancheranno.

di Andrea Lanza

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