Tuesday, December 04, 2007

AMERICAN GANGSTER di Ridley Scott ( 2007)

Guardando American Gangster, dopo una ventina di minuti avrete un deja vu. Questa storia l'ho già vista da qualche parte. Non ci vorranno più di una manciata di secondi per capire che si tratta di Scarface di DePalma. In effetti la sceneggiatura di Oliver Stone era ispirata al personaggio di Frank Lucas, detto Superfly (ricorderete il film Gordon Parks jr del 72 dedicato al personaggio), che in breve tempo divenne il punto di riferimento per il traffico della droga in america, una ascesa al potere inaudita, ancora più surreale perchè portata avanti da un nero. Infatti sarebbe stato impensabile che il protagonista di Scarface potesse essere un afroamericano e quindi si pensò a un più "pallido" cubano, mischiando un po' di fatti di cronaca. Invece Ridley Scott racconta la storia vera di Lucas, romanzandola e dipingendolo come un personaggio romantico e vincente. oRmai Denzel Washington, insieme a Samuel L Jackson, è il nuovo blaxploitation hero della sua generazione, nonostante sia un grandissimo e versatile attore fa scelte di genere e si impegna in una maniera sopraffina. Puoi vedergli la tensione intorno alle spalle, fremere tra le labbra e valorizzare ogni inquadratura con la sua presenza: questa è inesauribile energia. Ci vuole un bel paio di palle per mettere giù uno come Russell Crowe, co-protagonista che impallidisce di fronte all'attore nero. Insieme a lui tutta la nuova(e non) generazione di attori di colore come il bravissimo Chiwetel Ejiofor e Cuba Gooding Jr. a supportare una leggenda come Frank Lucas, il sogno americano criminale nell'immaginario di qualsiasi gangsta rapper che NON si rispetti. American Gangster ha tutti gli elementi per essere un blaxploitation moderno: azione,ritmo, musica soul e funky, orgoglio nero e epicità cafona ma stavolta con un mare di denaro in più rispetto alla media dei vari Truck Turner e similia. Un film del genere doveva finire tra le mani di un Craig Brewer o John Singleton, o Spike Lee persino, invece lo dirige un inglese come Ridley Scott! Non solo, Scott da qualche anno a questa parte è diventato freddo, gelido. Una tecnica perfetta e spaventosa, elementi che collimano perfettamente eppure non c'è anima nei suoi film. Talmente perfetti da non essere veri, ed è dura con una storia originale avvincente come quella di Lucas. Intendiamoci, American Gangster è un bel vedere e si fa piacere nonostante la lunghezza, ma è finto, quasi parodistico. Cosa è successo a Ridley?

di Gianluigi Perrone

No comments: