Ultimo film di John Cassavetes e decisamente il suo più commerciale, Big trouble è una meravigliosa commedia che nonostante le premesse riesce a tenere un concetto base del cinema di Cassavetes: la libertà ,per quanto folle,paga. Protagonisti indiscussi Peter Falk, Alan Arkin e la sempre splendida Beverly D'Angelo, in questo surreale incontro tra il grigio e impostato assicuratore Leonard Hoffman(Arkin) che ha l'obbligo morale di mandare i tre dotati gemelli a studiare a Yale e deve trovare i soldi in qualsiasi modo. I compromessi morali cadono nel momento in cui conosce i Rickey, una coppia di truffatori che gli fanno credere della morte del marito (Falk) per riscuotere una assicurazione in maniera truffaldina in complicità con Hoffman. Tutto va a rotoli per la incredibile faccia tosta dei due cialtroni e l'assicuratore rimette in gioco tutta la sua etica. Spumeggiante Falk, fa del film il suo campo di battaglia, conquistando la scena con il suo tipico modo di fare sornione. Ottimo anche Alan Arkin, a volte surreale nel suo ingobbirsi e rattrappirsi davanti alla gravità degli eventi, per non parlare della D'Angelo, ochetta sexy dallo sguardo languido che tutti vorrebbero avere in casa. E' divertente vedere come ci si prende gioco della istituzionalità dell'uomo comune in favore dei due truffatori che nonostante i loro intenti poco puliti sono sicuramente più simpatici di tutti gli altri. Sembra quasi vogliano essere due angeli custodi per Hoffman e fargli capire che la sua rettitudine in fondo è inutile visto che il suo capo è un verme e la sua moglie una rompiscatole. Incredibile quando Falk nel finale gli chiede se voglia rimanere con lei nonostante tutto, quasi sussurrato ma contenente il tema del film, che, come al solito è la libertà.
di Gianluigi Perrone
Monday, December 03, 2007
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