Tuesday, December 18, 2007
AMERICAN PIE 6: BETA HOUSE (2007) di Andrew Waller
Eccoci all’ultimo appuntamento della saga di American Pie arrivati anche noi ormai, come dopo una lunga corsa, con la lingua a penzoloni, per la fatica. Questo sesto capitolo, come gli ultimi due episodi, non ha nessuno del vecchio cast, si fa forza solo di trovate ultracomiche e di un nutrito gruppo di ragazze nudissime a fare da cornice. Se il terzo episodio era il migliore così anche questo terzo capitolo new generation è senza dubbio il più riuscito della nuova serie. Naturalmente il film è diretto in modo anonimo, anche se divertito, e la sceneggiatura è quasi inesistente, va avanti per inerzia. Però, cosa non sottovalutabile, è un film che riesce a strappare più di una risata. Molte le scene cult: lo stupro della pecora da parte del nerd cattivo, l’eiaculazione al rallenty contro un orsacchiotto, un sogno lynchiano con una ragazza dotata di pene gigante. Difficile da raccontare, non un film indispensabile, ma una di quelle pellicole che fa piacere a volte vedere in totale scazzo. La storia, se proprio si vuole, è quella di due confraternite nemiche che si sfidano a delle olimpiadi in stile romano: la squadra vincitrice sopravviverà all’altra, mentre la sconfitta chiuderà i battenti. Naturalmente i cattivi sono i nerd secchioni, fan di Star Trek anche nella vita intima sessuale, depravati e ricchi, malvagi e sfigati, mentre i buoni sono simpatici e spigliati, non studiano mai e fanno sempre tanto sesso sfrenato. Siamo tornati indietro dagli anni 80 quando le star erano i freak e si parteggiava con loro. American pie 6 è un film oltretutto cinefilo dove vengono rifatte in maniera grottesco demenziale scene di film importanti: per esempio si cita Apocalipse Now cambiando la battuta “La mattina adoro il profumo di Napalm” con “La mattina adoro il profumo di tette bagnate” e “Il cacciatore” dove al posto di rivoltelle caricate con un proiettile ci sono pistole ad acqua riempite con sperma di cavallo. Cammeo di routine di Eugine Levy, presente in tutte e sei le puntate. Un film da amare o da odiare o da tenere come segreto nascosto mentre a tutti dici di amare Kubrick.
di Andrea Lanza
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