Che orrore questo remake de "La fabbrica della mogli" cult ultra-femminista datato 1975. L'orrore e il disdegnonascono non dal semplice fatto che sia un remake. Orrore viene dalla messa in scena. C'è del perverso ad Hollywood nel far credere che la Kidman possa essere simpatica? Bella, bellissima donna e attrice dalle capacità straordinarie, ma non quella di risollevare uno script brutale nei confronti dell'intelligenza umana. Del masochismo invece nel far continuare a lavorare Broderick, tra l'altro ingrassato a dismisura, che a conti fatti funziona solo ed esclusivamente come creatura di John Hughes (o al massimo davanti a un computer). Contenti loro. La Kidman in una delle tante battute deliranti del film lo definirà un "vero uomo". Sarà. Ma mi ricordo che la scimmia di Fuga dal futuro era più espressiva di lui. Meglio tacere riguardo a Christopher Walken, Glenn Close e Jon Lovitz; quindi ritorniamo al film. Dove la commedia fa sbadigliare (da sucidio i finti reality all'inizio) la donna perfetta, così come nell'originale, gode di una seconda parte decisamente più movimentata che vira sul thriller. Il film ne guadagna in visibilità e ritmo ma non in qualità. I twist e contro twist finali non rendono giustizia a un film che per natura doveva almeno provare ad essere un pochino più cattivo. Spero che Oz centri poco con questo disastro, comunque va dato atto che il film è girato bene e che molte volte riesce anche ad infilare citazioni di classe. Piccole soddisfazioni per un prodotto che va dimenticato alla svelta. Titoli di testa di gran classe comunque.
di Daniele Pellegrini
Wednesday, October 03, 2007
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