Wednesday, October 03, 2007

I FAMILIARI DELLE VITTIME NON SARANNO AVVERTITI di Alberto DeMartino (1971)

Sabàto è un picciotto siciliano ambizioso e determinato,pronto a tutto pur di divenire un pezzo da novanta nella mala e ritrovarsi ricco e potente. sulle proprie spalle ,però, ha un grave handicap : è figlio di uno che si è pentito, di un traditore della “famiglia”,uno che è morto col sasso in bocca. Nessuno è disposto a dargli credito,perchè :“tale padre, tale figlio”. Cosi Sabàto parte dal proprio “paesello” per il “continente”, finendo prima a Milano e poi in Germania,dal fratello delinquente e pappone. L’ambizione del picciotto, però, lo porta a puntare in alto, tanto in alto da finire per essere notato dal boss.Il boss Telly Savalas,infatti, lo prende con se ,prima con diffidenza,in seguito accogliendolo in seno alla propria organizzazione, come un figlio. Ma Sabàto, da allievo, vuol divenire maestro ed il ruolo di subalterno non gli basta. Una storia di immigrazione ,vista dalla parte della mafia.Un self made man che lascia il sud, che non gli dà opportunità, per arricchirsi,passando attraverso atti criminosi ,via via sempre più efferati.La contrapposizione tra il vecchio boss e colui che vuole subentrargli non calca tanto la mano,come in altri film, sulla differenza tra vecchio e nuovo,quanto sulla ciclicità e caducità del potere.La condizione di capo supremo può essere sempre sovvertita ed un boss può ritrovarsi solo.Ottime interpretazioni di entrambi i protagonisti e di un cast di comprimari del cinema di genere.

di Andrea Scalise

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