Plane Dead è un film sicuramente non perfetto, ma che ha molti motivi per essere visto. La storia, semplice semplice, è quello di un aereo turistico diretto dall’America alla Francia che per un incidente diventa cornice della solita invasione di morti viventi. Detto così non gli si darebbe due lire, invece è un prodotto che sa appassionare senza mai annoiare. Si respira aria di buon b movie citazionista che miscela sapientemente Resident Evil con Snake on plane. Proprio questa pellicola dev’essere stata il motore che ha mosso tutta l’operazione: già li vediamo gli ideatori che dicono “e perché al posto dei serpenti non mettiamo degli zombi?”. Piccole cialtronerie che però hanno il profumo di genio visto che questi morti viventi di ultimissima generazione (iperveloci quindi) strisciano, fanno verso proprio come i rettili della pellicola di David R. Ellis e risultano tra i più azzecati degli ultimi anni. Poi cosa dire di un film che rende reale i progetti abortiti di molti maestri del terrore: Dario Argento e Lamberto Bava su tutti avevano in mente un progetto simile per il mai girato “Demoni 3” (altra saga citata sapientemente qui). Si potrebbe criticare che la prima parte è più convincente della seconda dove prevale un umorismo non sempre azzeccato nel contesto (anche se il morso della zombi senza dentiera è divino), ma sa regalare nel complesso uno spettacolo con la s maiuscola. Scene come il risveglio della zombessa capo (necrofogamente sexy a cominciare dalla rossa chioma fluente) o l’idea di una stiva diventata maelstrom infernale valgono senza dubbio un Romero dei tempi migliori. Cosa chiedere di più? Lo splatter ha un ruolo importante pur non eccedendo nel reparto macelleria, il finale è apocalittico quanto basta, il basso budget non si sente più di tanto. Sicuramente un filmettino che non farà la storia del cinema horror, ma uno di quei prodotti che sentivamo la mancanza. E senza tanti fronzoli “Plane dead” resta più impresso di tanti horror urlati a forza nei cinema.
Andrea Lanza
Thursday, June 07, 2007
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