Chissà perchè,nella filmografia di Tarantino,spesso si trascura l'episodio girato per la serie televisiva ER. Forse perchè,a differenza per esempio di CSI,non è un episodio che può esistere a sé tanto da poter essere considerato un vero film. O forse perchè si fa fatica ad immaginare l'universo tarantiniano popolato da killer,maniaci,prositute,giustizieri e personaggi sopra le righe in un luogo come un ospedale. Eppure la caratteristica dei personaggi di Tarantino è,nel loro essere eccezionali,la loro umanità e i luoghi di asilo dei malati sono un ricettacolo brulicante di umanità come neanche quelli di culto. Infatti Motherhood(maternità) ha molte caratteristiche tipiche del cinema di QT sin dal titolo che rivela ancora una volta l'amore mai nascosto per la Signora Tarantino e per il ruolo materno della donna. E' la scena iniziale a dichiarare immediatamente l'estraneità alla media degli episodi di ER con una delle scene di parto più belle mai viste,con la neomamma che fa cercare invano la cassetta del White Album e fa intonare in coro nella sala parto Blackbird dei Beatles. Elementi popolari evidentissimi che conosciamo bene. Tarantino rispetta l'intreccio classico della serie immettendo le vicende umane dei protagonisti tra i loro casi clinici apportando però i propri elementi tipici. Ecco che i convalescenti sono un gruppo di boyscout affetti da diarrea e delle giovani ispaniche che si scannano in sala parto(e una di loro perde un orecchio!). Inoltre i personaggi acquistano una dimensione diversa tanto che ER diventa quasi una puntata di Dr House. Clooney gigioneggia più del solito e Eriq La Salle,essendo coloured,acquista un'aura profetica e compassato inedita. Il tutto in un omaggio,nel giorno della Festa della Mamma,all'impegno e la centralità della figura di madre e di donna nell'esistenza di un uomo e...di un regista.
di Gianluigi Perrone
Wednesday, June 27, 2007
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