Gioiello misconosciuto di Frankenheimer,”the challenge” è un film che mostra più che l’incontro tra la civiltà americana e quella Giapponese ,lo scontro tra la tradizione e modernità. Pollack in “Yakuza” metteva a confronto lo yankee rozzo ma dal cuore d’oro con le regole d’onore giapponesi; qui,invece, Scott Glenn è un uomo che si ritrova in una terra straniera tra due fuochi,da una parte la modernità del nuovo capitalismo criminale che vuol corromperlo,e dall’altra l’onore di una tradizione atavica,impersonata dal maestro Toshiro Mifune e dal suo dojo. Un americano,intrappolato in Giappone per colpa di una antica spada,contesa da due fratelli,che,decide di imparare le antiche tecniche di combattimento samurai,allenandosi duramente,al limite della sopportazione umana. Glenn,con quel viso da uomo da marciapiede dal fisico scultoreo,affronta la fatica e la rudezza degli insegnamenti,accettando financo la tortura,venendo sepolto,con solo la testa fuori dalla terra e resistendo in questa situazione per cinque giorni,digiuno ed assetato.tutto ciò per rinascere guerriero. La trama segue il viaggio della spada,dagli U.S.A. dove era stata rinvenuta,dopo la battaglia di Okinawa,fino al Dojo del maestro Mifune,dove gli scagnozzi del fratello di quest’ultimo cercheranno di rubarla molte volte. Un film che rappresenta sia la lotta interiore del protagonista che da saltimbanco americano si tramuta grazie alla filosofia del bushido,ma anche il confronto tra vecchio e nuovo,simboleggiato dal diverso tipo di armi utilizzati dai due contendenti. I malvagi usano pistole e fucili,mentre le antiche armi,kitana e shuriken ,sono le uniche adoperate dal buon Mifune e dai suoi accoliti. Il film si muove su questi sentieri,fino all’esaltante redde rationem. Il duello finale è un passaggio da annali del cinema.Da togliersi il cappello. Una sfida,appunto,di due uomini, il vecchio Mifune e Glenn,armati solo di kitane e frecce, che si fanno largo in una fortezza ipertecnologica ,contro migliaia di nemici armati di moderni mitragliatori. Una scena che avrà fatto sbavare il Tarantino di “Kill Bill”,c’è da scommetterci! Un ultimo duello,dicevo, lunghissimo,con tanto di scarnificazioni,decapitazioni e trovate divertenti ed esaltanti ,che vi faranno sghignazzare e dimenare nell’aere il telecomando del videoregistratore come una immaginaria spada.
di Andrea Scalise
Wednesday, June 27, 2007
Subscribe to:
Post Comments (Atom)
No comments:
Post a Comment