Sull'onda mediatica del successo dei film di Bruce lee e della sua morte ci finiscono anche gli spaghetti western e Il Mio Nome è Shangai joe è il più famoso ed il meglio riuscito. Il riferimento a Bruce Lee è evidente sin dal nome che viene dato all'attore protagonista, inpunemente chiamato Chen Lee e, come suggerisce il nome,viene dalla Cina per cercare fortuna in Texas. Poco importa se l'attore è giapponese, spacciato per un cinese. Se lo fanno anche le produzioni americane oggi (vedi Memorie di una Geisha) lo può fare pure Mario Caiano. Il film si basa su diversi luoghi comuni relativi alle arti marziali ed alla cultura orientale che nell'ambiente rude del west risulta vincente in qualsiasi modo su quella occidentale(anche giocando a carte!). In una strana commistione con una certa tradizione di film wu xia che stentiamo a credere che Alfieri e Trecca (sceneggiatori) conoscessero, Shangai Joe viene messo contro una serie di nemici caratteristici in sequenza tra cui Pedro Il Cannibale (Robert Hundar),Triky(GiacomoRossi-Stuart),Slim(Federico Boido) e la sfida finale con l'asso piglia tutto(nel senso che girava qualsiasi cosa)Klaus Kinski nella parte di Scalpo Jack. Il film è appena divertente anche se girato con mestiere e con degli espendienti che dimostrano quanto Caiano sia abile dietro la macchina da preso. Il film purtroppo è quello che è, una tortura per gli amanti dei kung fu movie per l'approssimità con cui si avvicina al genere ma comunque un western atipico che verrò ripreso di recente da Jackie Chan e Owen Wilson. Ne esiste un seguito girato da Bitto Albertini sempre con Kinsky ma con un attore diverso a cui hanno appioppato un nome simile.
di Gianluigi Perrone
Tuesday, August 21, 2007
Subscribe to:
Post Comments (Atom)
No comments:
Post a Comment