Infischiandosene del finale del suo predecessore,Ishii Teruo prepara il sequel di Sex & Fury e resuscita il personaggio di Inoshika Ocho,sempre interpretata dalla letale Ike Reiko.La ladra,giustiziera,giocatrice d'azzardo stavolta se la vedrà con una organizzazione criminale invischiata ne traffico della droga che ha un metodo poco ortodosso di farla nascondere ai suoi corrieri.Infatti la cocaina è stata messa nelle Madonne,nei cadaveri e nei copertoni delle macchine,ma stavolta gli yakuza la mettono direttamente nell'intimità del proprio gruppo di donnine che vendono sfruttate bellamente come mezzo di trasporto per carichi più o meno grandi di stupefacente.Infiltratasi tra i criminali,Ocho libererà le compange che si vendicheranno atrocemente.Ishii ha una concezione completamente diversa dell'immaginario sessuale rispetto a Suzuki Norifumi,quindi la sua sexploitation non ha ctoni intenti politici ma più che altro sociologici.Nel carosello di corpi nudi,dove ogni scusa e buona per mostrare un paio di tette o dei culi nudi,tanto che non si spiega perchè nel finale si spogniano tutte completamente,coreografando uno dei più deliranti massacri erotici della storia del cinema,si può realizzare il senso della reazione femminista contro il maschilismo imperante.Difatti,se nella prima parte la perversione sessuale e talemente limacciosa e machista da risultare disturbante,con l'immagine della donna totalmente assoggettata all'uomo,nel climax finale la liberazione della furia femminile è talmente straripante da essere liberatoria.I toni di Ishii sono sempre grotteschi ed esagerati fino a diventare fumettistici nella caratterizzazione dell'immagine di alcuni personaggio.Giammai pari al predecessore e sostanzialmente diversissimo.
di Gianluigi Perrone
Monday, January 15, 2007
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