Wednesday, January 10, 2007

CRIMINAL WOMAN:KILLING MELODY

Sempre sulla falsariga del filone delle criminali in gonnella,nel 1973(anno iperprolifico per l'exploitation giapponese)esce Zenka onna: koroshi-bushi,noto col titolo inglese di Criminal Woman:Killing Melody.Protagoniste due muse incontestabili del genere in patria,Sugimoto Miki e Ike Reiko,presenti praticamente in quasi tutte le produzione del periodo.Quest'ultima interpreta Maki,figlia di un uomo incastrato nel giro della droga dal boss locale.La vita di Maki ha avuto un tracollo verticale con conseguenze anche tragiche dopo la morte del padre tanto da finire in carcere.Qui incontra un gruppo di donne dal passato criminale tra cui Massayo che sembra essere colei che spadroneggia in prigione.Dopo una fase di conflitto e studio, le donne decidono di allearsi e una volta uscite preparano un piano intricato per vendicarsi del Boss Oba (Ryôji Hayama).Il piano non sarà così semplice visto che l'organizzazione criminale
si rivelerà essere terribilmente spietata.Il regista Mihori Atsushi non pare aver prodotto null'altro nella vita oltre a questa pellicola rientrata un pò tra i cult del genere.A dirla tutta si vede una
certa inesperienza ed una difficoltà a spingersi oltre certi limiti.Rispetto ad altre pellicole dello stesso filone(si pensi ai lavori di Suzuki Norifumi)gli eccessi visivi legati alla violenza sessuale e non sono più contenuti e visivamente poco impressionanti.Nonostante un'ottima mano sulle scene d'azione la trama diventa spesso macchinosa e ridondante sacrificando il ritmo.Anche il piccolo primato di utilizzare la motosega in modi poco convenzionali un anno prima di Non Aprite Quella Porta(anche se il primato spetta a L'Ultima Casa a Sinistra)sfuma per la mancanza di scene sanguinolente in cui l'arnese venga utilizzato in tutto la sua potenzialità.

di Gianluigi Perrone

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