Il genere nunsploitation è prerogativa quasi esclusiva della cinematografia europea o comunque occidentale per ovvi motivi culturalreligosi,tuttavia questo non ha impedito che in
terra nipponica venisse prodotto uno dei migliori prodotti del genere in assoluto. Suzuki Norifumi(insieme allo sceneggiatore di fiducia Kakefuda Masahiro),nei primi anni 70 ha prodotto quanto di meglio la exploitation giapponese potesse partorire con cult come Girl Boss Guerilla,Sex & Fury,Terrifying Girls' High School e questo School of the Holy Beast(noto anche come Convent of the Sacred Beast). La giovane Maya si dà alla sua ultima notte di bagordi prima di chiudersi nel convento dove 18 anni prima sua madre la diede alla luce perdendo la vita in circostane misteriose.Nel convento sperimenterà l'ipocrisia e la cattiveria della madre superiora e delle altre novizie ma soprattutto della perversa corruzione che pervade tutto il mondo clericale.SOTHB è pervaso da un tale senso di depravazione che non avrebbe sfigurato in una novella di DeSade.Il fatto di non avere la religione cristiana come dottrina di Stato e non essere ideologicamente legati al cristianesimo ha permesso agli sceneggiatori di fregarsene e sbizzarrirsi in immagine iconoclaste e irriverenti verso le figure religiose.Infatti è raro vedere un tale accanimento verso la categoria clericale e una tale eretica blasfemia verso le immagini sacre.SOTHB è una creatura poliedrica che contiene in sè diverse nature diverse.Idealmente un sexploitation condito da molta ironia nella sua prima parte, in cui la lascivia è il pane quotidiano di ogni inquadratura dove viene stimolata e suggerita la libido sessuale ed ogni scusa è buona per mostrare un paio di tette. Da questo punto di vista se la contendono la protagonista,Takigawa Yumi(al suo esordio dove il suo personaggio prende il suo stesso cognome)e la ninfetta viziosa Yamauchi Emiko nel ruolo di Ishida,che sono le più smaliziate tra le occupanti di questo convento del vizio.Ma nella pellicola pulsa anche una forte anima horror/drammatica esaltata dalle ispirate inquadrature di Suzuki che dimostra un immaginario raffinato nella sua perversione.Rischiano di far gridare al capolavoro scene
dall'enorme impatto visivo come la fustigazione con le rose dall'incredibile fascino simbolico
ed ambivalente e la tortura dell'acqua salata dal deviato sadismo eretico che contribuisce,con la più morbosa delle vicende incestuose,a dare a School of the Holy Beast quel forte senso di bestemmia cinematografica.
di Gianluigi Perrone
Wednesday, January 10, 2007
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