Se c'era qualcuno oggi di mettere della poesia in un western crudo e sanguinolento quello non poteva essere che Nick Cave.
Se c'era qualcuno che poteva tradurre in immagini la potenza narrativa dello script di Cave,quello non poteva essere che John Hillcoat. I due Australiani avevano già collaborato insieme per Ghost of the Civil Dead e in diversi video musicali di Nick
Cave e continueranno a farlo anche nell'imminente Death of a Ladies Man. La grevità raggiunta dalla simbiosi dei loro talenti in the Proposition però,sarà forse irraggiungibile.
Siamo agli inizi del diciannovesimo secolo,nella polverosa e selvaggia Australia rurale. La banda dei fratelli Burns ha sterminato una famiglia e violentato una giovane donna incinta. La polizia,a capo del Capitano Stanley è riuscita a catturare
due dei banditi:il giovane Mickey e il taciturno Charlie. Stanley però ha altri interessi. E' ossessionato dal capobanda Arthur Burns e fa l'estrema proposta a Charlie. Entro nove giorni dovrà scovare e uccidere Arthur altrimenti il giovane Mike,nel giorno di Natale,penderà dalla forca.
Nonostante l'atmosfera e l'intero film possano essere visti come una trasposizione in immagini di tutto l'universo(musicale e non)che circonda la figura del bluesman australiano,Nick Cave,si possono ricercare nell'opera echi del cinema western di
Sam Peckinpah. La sceneggiatura di Nick Cave e la regia sincopata e sofferta di Hillcoat sanno dare a the Proposition quello che Peck sapeva dare ai suoi western:il sapore della leggenda.
La sofferta storia dei Burns,eroi balordi in un mondo peggio di loro,si muove tra un ambiente di ferocia,disumanità,sadismo,ipocrisia e soprattutto dispresso razziale verso gli aborigini leggittimi proprietari di quelle terre. Gli interpreti sono tutti estremamente intensi da un algido Guy Pierce al selvaggio Danny Houston fino a una breve ma significativa parte di John Hurt. Dall'altra parte opposta della barricata l'indispensabile candore femminile di Emily Watson si oppone al bravissimo Ray Winstone,il Capitano Stanley,forse vero protagonista del film. Un mastino feroce e fanatico che diventa un agnello al cospetto della moglie rivelando le proprie intime debolezze emblema di una terra che usciva le unghi e i denti per difendere la propria meschinità.The Proposition è la voce roca e rasposa di un passato che ritorna mostrando le proprie dita insanguinate,verso un destino allora ancora incerto. i dialoghi stupendi carichi di significati semantici si fondono un tutt'uno con la colonna sonora come un'unica interminabile ballata scura e polverosa. La nenia infantile nella voce di una bambina che osserva stupita il nascere di una nazione su fondamenta bagnate di sangue e violenza.
di Gianluigi Perrone
Tuesday, July 04, 2006
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