Sunday, July 16, 2006

THRILLER-A CRUEL PICTURE

Conosciuto anche come They Call her one eye(La chiamavano occhio solo)Thriller è stato recentemente sdoganato(insieme
a molti altri)da Tarantino in Kill Bill attraverso il personaggio di Daryl Hannah.In realtà il tema della vendetta viene esposto in questo film del regista svedese Bo Arne Vibenius(che qualche anno prima fu assistente alal regia nientemeno che in Persona di Bergman) in maniera molto diversa.La delicata Christina Lindberg interpreta Madeleine,una ragazza muta con un passato di abusi sessuali in età infantile.Il destino sembra accanirsi su MAdeleine quando viene rapita da un uomo apparentemente affabile che la droga,la riduce in schiavitù e la tiene a lavorare come prostituta.Inoltre per punirla delle sue disobbedienze la priva brutalmente di un occhio.Madeleine subirà ogni tipo di umiliazione fisica e psicologica fino a coltivare un rancore cieco e senza via d'uscita.Presto Madeleine plasmerà il suo corpo per imparare a combattere ed a uccidere per cercare quella vendetta che pare essere l'unica sua ragione di vita. Vibenius decise di produrre questo film quasi per disperazione,cercando di ammortizzare le perdite del suo primo film,senza immaginare che in realtà questo sarebbe stato il suo film meglio ricordato.In effetti Thriller ha tutte le caratteristiche di un exploitation movie e apparentemente potrebbe essere considerato un normale rape and revenge.Tuttavia ci sono delle caratteristiche,volute o meno,che conferiscono al film una vena autoriale.La totale mancanza di colonna sonora e l'agghiacciante freddezza,asetticità delle immagini conferiscono un
valore fortemente cinico e,come da titolo,crudele alla pellicola.Purtroppo il film perde durante la seconda parte del film in cui Madeleine trova la sua vendetta a causa di un uso sconsiderato ed incomprensibile del ralenty.Ogni scena di violenza viene dilatata all'infinito e totalmente privata del suo senso tanto da far supporre che questa scelta sia servita a sopperire alle probabilmente scarse capacità della Lindberg di affrontare realmente dei combattimenti.

di Gianluigi Perrone

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