Thursday, July 20, 2006

IL CLAN DEI BARKER

Bloody Mama è sicuramente uno dei maggiori successi di Roger Corman in qualità di regista.Sia a livello di critica che di pubblico raccolse favori un pò ovunque e fu il capostipite di una serie di film ambientati durante la depressione del 29 prodotti dalla New World.A cavallo tra gli anni 20 e 30,il crollo della borsa di New York fece migliaia di vittima non solo ovviamente tra gli uffici di wall street ma se possibile,molte di più tra la popolazione americana più povera,soprattutto al sud. Intere famiglie di,fino ad allora contadini,si ritrovarono improvvisamente poverissimi e costretti a vivere di espedienti. Come si sa la miseria genera mostri e molti disperati,senza una via di scampo,si davano al crimine per avere una rivalsa economica e sociale.Fu il caso di Bonnie e Clyde,fu il caso di Dillinger e quello di Baby Face Nelson,tutti casi di celebri criminali che sfidavano la legge,allora violenta e corrotta,con spesso l'approvazione del popolo.Tra questi casi ci fu quello di Alice Barker e dei suoi figliocci,che formarono una vera e propria associazione a delinquere di famiglia che seminava il terrore un pò ovunque.Corman rintraccia in questo una forte influenza materna che nel film è quasi morbosa.Il film fa risalire l'attitudine a delinquere di ma Barker in una violenza di gruppo subita da bambina,passata nell'indifferenza collettiva.La donna crescerà i suoi figli come un gruppo di segugi pronti a difenderla e vessati da un forte complesso di Edipo.La donna,incapace o riluttante a riconoscere e a condannare la violenza dei figli,li tratta come dei bambini che si accaniscono contro la brutalità della vita,un sentimento molto umano e realistico.I Barker scorrazzeranno in lungo in largo sostentandosi con rapine e rapimenti.Consci di avere qualcosa di ineluttabilmente oscuro nella propria personalità,ricercano la figura paterna negli occhi di ogni uomo forse perchè oppressi dal dovere verso la madre.Il film si poggia molto sulle interpretazioni degli attori,su tutti Sheley Winters ,veterana di Hollywood e nota perfezionista.La Winters,che notoriamente era una seguace del metodo Stanislawsky,pare si fosse immedesimata talmente nel personaggio di Ma Barker da avere serie crisi di disperazione per la morte dei figli anche al di fuori della macchina da presa,tanto da creare lo sgomento tra la troupe.Pare che la donna ebbe una particolare ammirazione per un giovane attore altrettanto dedito alla recitazione come immedesimazione totale,un certo Robert DeNiro,che,interpretando il figlio tossicodipente e mezzo matto,perse molti kili entrando completamente nella parte e meravigliando al stessaShelley Winters.
Roger Corman si è più volte detto fiero di quest'opera che,nel suo filone,rimarrà unica come qualità.

di Gianluigi Perrone

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