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VEXILLE di Fumihiko Sori (2007)
Fumihiko Sori era già noto nel 1997 come supervisore degli effetti speciali durante la lavorazione di TITANIC, il colossal firmato James Cameron. Nel 2002 gira il suo primo lungometraggio, che probabilmente molti di voi ricorderanno, un film bizzarro intitolato Ping Pong. Questo Vexille è il suo ultimo film, interamente girato in cgi che raggiunge i più alti traguardi nello sviluppo di questa tecnica. Il film è davvero sorprendente ed è a tutti gli effetti un prodotto ideato per un pubblico di massa, un blockbuster che è stato già venduto in oltre 120 paesi. Lo script è piuttosto classico, sebbene il film sia Giapponese è molto occidentale nella trama, con tanto di Americani come eroi di turno nel salvare il mondo. Siamo nel 2077 e il Giappone, uscendo dalle Nazioni Unite in seguito a pesanti sanzioni, si è isolato da anni tagliando ogni contatto con l’ambiente esterno. Sii sospetta che nel paese del sol levante si continui a sviluppare la tecnologia degli androidi, vietata in tutto il resto del mondo.. Gli Stati Uniti (e chi se no…) spediscono segretamente un’unita S.W.O.R.D all’interno del, i militari scopriranno un’agghiacciante verità.. Se la trama non brilla certo di luce propria, gli strabilianti effetti la mettono spesso in secondo piano, lasciando lo spettatore a bocca aperta con delle trovate create appositamente per la resa visiva. La morale, come in molti film di fantascienza di ultima generazione, è rivolta ai giovani, all’amore per la vita, un bene prezioso da non sprecare e soprattutto sottovalutare. Curioso il fatto che ci vengano propinate moltissime morti, addirittura delle stragi, il tutto comunque in funzione del sottolineare il significato di fondo del film: con la tecnologia non si scherza essendo una lama a doppio taglio. Certamente non siamo di fronte ad un capolavoro, ma vale la pena visionarlo in primis per il traguardo raggiunto con la cgi e per alcune trovate piuttosto interessanti, sebbene siano inserite in contesti molto derivativi rispetto ad altri classici scifi.
di Davide Casale
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