Wednesday, November 21, 2007

MECHENOSETS di Filipp Yankovsky (2006)


Terzo film del regista Yankovsky, questa sua opera è degna di attenzione, vanta una storia particolare girata con estrema eleganza e una poetica visiva strabiliante.Il protagonista è una sorta di supereroe nell’accezione negativa, ossia un essere dotato di un misterioso potere: una lama che gli spunta dal polso quando si infuria. Il “dono” gli ha portato solo disgrazie, fin da quando bambino ha ammazzato senza volere il padre mentre assisteva impaurito e furente al pestaggio della madre. Ogni persona di cui si innamora e ognuno che gli sta vicino finisce per scoprire il suo dono e l’orrore che Sasha (così si chiama il protagonista interpretato da Artyom Tkachenko) deve sopportare. Il film si focalizza sull’amore che prova il nostro Sasha per la bella Katya (Chulpan Khamatova), sentimento corrisposto che amplificherà la sua sofferenza quando, dopo aver assassinato sempre senza controllo l’ex amante di lei, si troverà braccato dalla polizia e in fuga col suo amore. Quello che si nota nel film fin da subito è una fotografia estremamente curata, un uso di colori caldi e avvolgenti e un montaggio che segue dei canoni musicali, che danno un ritmo alle sequenze, ci si accorge presto di ciò e ogni immagine diventa incantevole. Fotografia e musiche, e questo è importante, sono ben lontane da dare un effetto cosiddetto videoclipparo al tutto. La storia di per se non è affatto complicata e lascia spazio ad una recitazione fatta soprattutto di gesti e di sguardi che rendono Mechenosets a tratti teatrale. Vi sono momenti indimenticabili, come lo sfogo sugli scogli sul finale del film, i momenti di smarrimento che prova il protagonista di fronte alla sorte ingrata che il suo dono-maledizione gli procura in ogni istante della sua esistenza. Ma quella lama da dove proviene? Che spiegazione ha? Anche questo concetto surreale di una lama che spunta dal braccio contribuisce a rendere il film affascinante, partendo da un presupposto che ha dell’incredibile. Personalmente se avessi saputo in precedenza di un tale soggetto non avrei scommesso sull’esito del film, invece mi sarei sbagliato. Questo Mechenosets è davvero un film mirabile.

di Davide Casale

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