Interessante esordio di Luciano Melchionna, classe '67, che traspone un suo lavoro teatrale di successo per il grande schermo, modificandolo radicalmente. Si tratta di una storia di giovani (ma non giovanissimi)alle prese con l'impossibilità di esprimersi e l'incapacità di vivere la propria esistenza degnamente. Detta così sembrerebbe la solita minestrina ma Melchionna è furbo e intelligente e mette in scena il film in maniera tutt'altro che canonica,con una attenzione particolare per la messa in scena. Un voluto manipolo di "wannabe" Arancia Meccanica si scatena ai danni di uno qualsiasi in uno scantinato diroccato e fuori dal mondo. Un elemento che sembra ritrito ma non perde di attrattivas perchè Melchionna è stato attento ai dettagli e questo gli fa onore. Le scelte attoriali in primis sono notevoli,dal chi l'avrebbe mai detto figlio di Venditti,a Lorenzo Balducci e tutto il resto del cast che vede anche una piccola parte per Paolo Villaggio e Loretta Goggi,una scelta ispirata perchè nell'abuso di personaggi televisivi nel cinema Melchionna ne sceglie uno che proviene dal tempo in cui la tv era ancora fatta bene,il che non è da mettere in secondo piano. Fino al tutt'altro che aspettato twist finale,entriamo in contatto con le vite dei ragazzacci e del loro vuoto esistenziale,dei personaggi squallidi che popolano le loro esistenze,in maniera fredda,senza voler giustificare la loro idiozia. Ben utilizzato anche l'elemento queer,non fine a sé stesso come troppo spesso accade. Melchionna adesso è all'opera con L'Odore,tratto da Rocco Familiari. Speriamo rimanga una voce fuori dal coro stonato del cinema italiano come ha già dimostrato.
di Gianluigi Perrone
Saturday, July 07, 2007
Subscribe to:
Post Comments (Atom)
No comments:
Post a Comment