Monday, September 18, 2006

INFAMOUS

Caso più unico che raro,nel giro di meno un anno il grande schermo vede comparire due film sulla figura di Truman Capote.Anzi,i due film parlano dello stesso argomento:il periodo in cui Capote decise di trasferirsi in Kansas per analizzare il massacro di una famiglia ntera per una rapina,conoscerne i colpevoli,innamorarsi della vicenda e scrivere In Cold Blood,uno dei libri più significativi di tutti i tempi.
Il confronto con il film che è valso l'oscar(meritatissimo)a Philip Seymour Hoffman è d'obbligo e pare proprio che questa produzione indipendente abbia battuto il gigante di Hollywood. Douglas McGrath dimostra tutto l'amore che prova per la figura di Truman Capote immergendosi a fondo nelle vicende che portarono alla nascita del libro e alla disgregazione dello scrittore dovuta al grande impegno morale profuso nella scrittura.
A entrare nei panni dell'autore newyorkese è l'attore inglese Toby Jones che regala un'interpretazione sicuramente differente ma non meno intensa di quella di Hoffman.Il Capote di Jones è forse più macchiettistico,vezzoso e punta molto sull'omosessualità dello scrittore facendolo spesso sembrare,nella prima parte del film,una macchietta impazzita.Eppure era questa l'immagine pubblica di Capote e il suo essere omosessuale dichiarato negli anni 50/60,i suoi vezzi narcisistici,la sua aristocratica eccentricità facevano parte dell'uomo pubblico,spesso bugiardo e manipolatore come ammetterà egli stesso più volte.Eppure McGrath ci mostra anche il Capote più intimo,quando il film abbandona definitivamente i toni di commedia per diventare una tragica discesa verso una tragica storia di parole mai dette.A differenza del Capote di Bennett Miller,McGrath ci tiene a farci capire di come possa crearsi un contatto(non certo facile)tra un dandy moderno che frequenta i salotti bene e un reietto della società,l'assassino Perry Smith,che appartiene ai gradini più bassi della scala sociale.E qui va dato un encomio speciale a Daniel Craig,duro e ruvido da ricordare Johnny Cash,che pur non avendo il fisique du role(il vero Smith era mingherlino),spazza letteralmente via Clifton Collins jr che interpretava lo stesso ruolo nel film precedente. Il fatto che
Craig diventi il vero protagonista della vicenda ci fa un pò rimpiangere la sua decisione di diventare il nuovo Bond che allontanerà le sue doti da ruoli ben più complessi e meritevoli di nota.La maniera in cui un sicuramente brutale assassino che,inspiegabilemente accomoda le sue vittime ed impedisce al suo compare di violentare la ragazzina,porta a rivelare un animo gentile e artistico castrato dalla brutalità del destino mostra a Capote come siano le due facce di una stessa medaglia.Come la vita,che comunque aveva portato via degli affetti allo scrittore,era stata più cinica ancora con la sua controparte.Capote e Smith diverranno un tutt'uno,prigioniero della legge l'uno e della personalità dell'uno l'altro in una metaforica forma della sindrome di Stoccolma,dove alla fine chi sopravvive non riuscirà più a riprendersi.
Infamous vuol essere la dottrina del motto per cui l'opera dell'artista lo priva sempre più di qualcosa fino a rinchiuderlo in se stesso.Come avvenne a Capote.

di Gianluigi Perrone

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