Sunday, June 22, 2008

AD OCCHI APERTI Wide Awake di M Night Shyamalan(1998)


E' quasi fondamentale vedere questo primo film ufficiale di M Night Shyamalan per codificare la sua poetica ed il suo stile. Infatti il film contiene già in sè tutti i temi cari all'autore, visti in chiave più giovanilistica. Il film, è fortamente autobiografico ed è chiaro che il piccolo Joshua, seppur non di origine indiana, ha avuto lo stesso iter del piccolo Manoj. Così ha dei genitori medici, fa la scuoal cattolica e si pone un sacco di domande spirituali. Alla morte dell'amato nonno si interroga sull'esistenza di Dio e cerca tutto l'anno le risposte a questo dilemma. E' evidente come il film ,anche se appartenente ad un innocuo genere per famiglie, mostri come il tema della perdita della fede e del riconoscimento della realtà, fossero presenti da sempre nella poetica di Shyamalan. Anche il rapporto con i genitori, limpido ma spesso distaccato, mostra un certo problema di comunicazione che qui non viene risolto ma che pone le radici per temi affrontati in futuro. Tecnicamente, nonostante una fotografia evidentemente povera e televisiva, il linguaggio è simile a quello che verrà usato in futuro, anche se più è più castigato. In particolare con il successivo Il Sesto Senso si possono riconoscere numerose idee che qui sono in embrione. L'uso (forse anche invasivo) delle musiche, i numerosi carrelli e zoom sono idee che verrano trasposte nei prossimi film. Qui non vi è affatto la tensione, nonostante Shyamalan non manchi di inserire un momento drammatico dai connotati pur forti se si tiene conto del tipo di film di cui si tratta. Incredibile ma vero, già qui c'è il finale a sorpresa che poi diventerà quasi un marchio di fabbrica del regista per la prima parte della sua carriera. Una maniera semplice per realizzare dei finali forti. Un film sciocco e senza pretese ma molto interessante per lo studio del cinema di Shyamalan e nel suo genere diverse spanne sopra la media.

di Gianluigi Perrone

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