Friday, August 22, 2008

Jolly Roger di Gary Jones (2005)



Quante speranze tradite, quanta delusione nell'accingerci alla faticosa visione di questo “Jolly Roger”. Gary Jones anni fa era un nome promettente negli effetti speciali, il suo apporto più significativo è stato per “L'armata delle tenebre” di Sam Raimi, ma poi si è perso nella velleità di una carriera da regista che appagasse sia il suo ego autoriale che un certo gusto per il make up truculento. Di Jones abbiamo visto i pessimi “Spiders” e “Crocodille 2”, ma qui si è toccato il fondo del fondo del fondo. Difficile poter fare di peggio, difficile sbaragliare con un solo film i vari Decoteau, Uwe Boll o Albert Pyun nel ruolo tragico ed elisabettiano di “peggior regista vivente”. Si perchè le chiappe di giovani maschi al sole del caro David frocetton o i deliri al Bullet time del regista di “Postal” sono nulla al confronto di questa sciagurata vicenda di pirati e vendette secolari. Produce l'Asylum, casa sì specializzata in pessimi ripoff di film famosi, ma anche di un capolavoro come “King of the ants” di Stuart Gordon, quindi un minimo di barlume di speranza che stavolta “Jolly Roger” potesse essere un horror decente ci poteva stare. Ad avvalorare la tesi anche stupende scene di decapitazioni e morti sanguinanti apparse su “Fangoria”che hanno fatto godere sciagurati fan del genere come me. Ma purtroppo gli effetti speciali sono l'unica cosa salvabile di un film mal girato, peggio scritto e interpretato da attori così cagneschi da far sembrare Valeria Golino Ava Gardner. La storia defrauda impunemente “Fog” di Carpenter, ma anche “Pirati dei Caraibi” di Verbinsky, ma senza avere né la palpabile tensione del primo né la spudorata simpatia del secondo. “Jolly Roger” è uno slasher pedestre pieno zeppo di errori tecnici che potrebbero nascondere massonicamente l'odio più assoluto verso il cinema. Che dire di una telecamera di sorveglianza che trasmette immagini montate cinematograficamente? O di una ragazza picchiata e lasciata esanime un secondo prima che appare magicamente intonsa davanti al nostro pirata come se nulla fosse? O di una stazione di polizia che è in realtà un appartamento di un Motel? O di uno scrigno un'immagine prima colmo di teste umane di plastica e l'altra vuoto? Sono cose un po' alla Ed Wood solo che i film di Wood erano per lo meno divertenti nella loro cialtroneria. Questo “Jolly roger” invece è noioso fino al parossismo, sciatto come una telenovelas trasmessa su “Mai dire tv”, girato televisivamente senza un minimo di guizzo. Non fatevi ingannare da due belle tette ballonzolanti e un po' di discreto splatter: “Jolly roger” è il corrispettivo con due lire in più di una recita scolastica. Solo per masochisti.
di Andrea Lanza

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