Friday, January 25, 2008

RUBARE ALLA MAFIA E' UN SUICIDIO (ACROSS 110TH STREET) di Berry Shear (1972)

Il titolo italiano di Across 110th Street riassume fedelmente il plot. Tre rapinatori (Paul Benjamin, Antonio Fargas e Joseph Attles)compiono una strage ai danni della Mafia italiana, rapinandogli 300.000 dollari. La Mafia se la lega al dito e nella persona del boss Nick Di Salvio(Antony Franciosa) si mettono alla ricerca dei tre per le strade di Harlem, per recuperare il malloppo e fargliela pagare caramente. Dietro il caso anche
la legge, che cerca di sventare il massacro prima che esploda, attraverso i metodi spicci del veterano Capitano Mattelli (Anthony Quinn)e del coscienzioso Tentente Pope
(Yaphet Kotto). Uno dei migliori titolo della scena blaxploitation ma anche in assoluto quello tecnicamente confezionato meglio. Un noir puro con la regia di Berry Shear che pare consumarsi per quest'unico suo successo in maniera intensa e personale. Campi stretti e movimenti di camera maestosi rendono questa strada di degrado e violenza una lotta epica tra le strade di Harlem. Complice anche una sceneggiatura solida ed importante che analizza tutti i personaggi con il bisturi. Con il senno di poi ci si rende conto che i personaggi bianchi, cioè lo spietato DiSalvio/Franciosa ed un grande Anthony Quinn come il tipico poliziotto dai metodi duri ma destinato a morire come tutti i vecchi elefanti, hanno in sè la negatività delle cattive tradizione in confronto ad un mondo che sta dando il passo al nuovo. C'è il desiderio di raccontare la miseria dell'uomo nero su come vengono delineate le vite dei rapinatori. Attles è un umile lavandaio che anche i poliziotti maltrattano; Fargas è sostanzialmente un povero farabutto alla ricerca di riscatto e di quella bella vita che è preclusa ad un nero (fantastica la scena del festino/orgia ad Harlem con conseguente cruentissimo massacro ai danni dell'attore che diventerà noto come l'Huggy Beat di Stursky & Hutch); Benjamin è un uomo povero, malato e senza speranza a causa della fedina penale sporca che non ha più nulla da perdere se non l'amore per la propria donna. Questa dimensione affettiva profonda fa di Across 110th Street un lavoro esemplare. Nonostante l'azione e la violenza esplodano in maniera precisa ed incommensurabile per tutto il film ,vi sono dei momenti umani significativi e commoventi, come la scena in cui i due poliziotti devono rivelare alla moglie di Fargas la sua dipartita. La miseria umana è tangibile ed esplode nella violenza come una reazione disperata e nichilista, fino ad un finale dopotutto amaro la cui unica via di uscita è una richiesta esplicita di cambiamento: il denaro sporco torna a chi in fondo ne è stato privato. Il popolo. Doveroso citare la colonna sonora di Bobby Womack, ormai leggendaria.

di Gianluigi Perrone



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