Sunday, April 15, 2007

MUERTOS DE RISA di Alex De la Iglesia (1999)

Alex De La Iglesia filma il suo secondo capolavoro dopo IL GIORNO DELLA BESTIA.
Il suo film più sentito, più umano, estremamente drammatico pur lasciando spazio a momenti umoristici che però hanno la tonalità del nero assoluto.
Quasi un’ opera teatrale questa epopea che vede genesi vita e morte di un duo di comici Spagnoli. Nino e Bruno, questi i loro nomi, sono dei tipici signor nessuno che grazie a una demenziale gag quale uno schiaffo che uno da all’altro diventano conosciuti, poi famosi e infine celebri.
Il problema è che i due personaggi sono due persone completamente differenti da tutti i punti di vista e fin dai primi albori del successo saranno in lotta tra loro attraverso un’ invidia che sfocerà in dispetti prima quasi impercettibili poi più insidiosi, pesanti e infine pericolosi. Il fatto che la loro fama sia dovuta a un gesto che anche le scimmie possono riprodurre ce la dice lunga sull’imprevedibilità del successo e sulla diffusa stupidità del pubblico televisivo. I due vengono schiacciati da un successo che non sono in grado mentalmente di gestire e esploderanno entrambi uno contro l’altro come in un duello tra titani, senza rendersi conto che loro non sono nessuno presi singolarmente. Sono uniti in quella che diventerà una sorta di maledizione, una discesa all’inferno. Durante la loro lunga vicenda, si parla di una ventina d’anni, ci saranno dei momenti in cui il loro reciproco odio darà spazio alla consapevolezza dell’autodistruzione a cui stanno andando incontro. L’inizio del film è un flashback dopo che si sono appena crivellati di colpi di pistola l’un l’altro, in diretta televisiva, completando quello a cui non potevano evitare di andare incontro. Nino e Bruno sono due entità che si legano e possono slegarsi solo con la morte e che possono vivere solo attraverso la televisione. Film Immenso.

di Davide Casale

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