Thursday, December 01, 2005

CACHE'-NIENTE DA NASCONDERE di Michael Hanneke (2005)


Se si potesse definire veramente il cinema di Michael Haneke si dovrebbe necessariamente portare il pensiero ad immagini che ricordino la densità angosciante delle paure sociali,della disperazione infantile di essere abbandonati,della miseria della colpa negata.Affidandosi a Daniel Auteil e Juliette Binoche,stavolta Haneke fissa staticamente la macchina da presa davanti alla vita della famiglia alto-borghese di un intellettuale francese,presentatore di una trasmissione televisiva.Un uomo dalla vita irreprensibile e seria al quale nulla potrebbe intaccare la tranquillità.Un uomo di cui non avrebbe senso spiare i movimenti per poi documentarli su cassette appositamente recapitate a casa,senza un perchè il regista si muove con la sua consueta calma,osservando ogni spostamento con la fluidità del plasma questa volta senza dover ricorrere troppo spesso a quella furia passionale che aveva contraddistinto altre sue opere come La Pianista o Funny Games."Cachè" analizza senza esplicitamente condannare la piccola colpa primordiale,quella insita nel profondo,quella infantile che può distruggere senza mortificazione la vita degli uomini senza dover dare spiegazioni.Meritatissimo il premio a Cannes per la regia,che fa veramente un salto di qualità senza essere mai eccessiva,volgare,di maniera.Haneke tesse le sue spire intorno al collo allo spettatore inglobandolo in un'angoscia nera come la pece,trasportandolo in un orrore migliaia di volte più intenso di quello della fantasia,proprio perchè quotidiano e quindi palpabile.Il regista col tempo diventa più gigante e il suo intento di distruggere lo spettatore si fa sempre più vivido.Che sia lui il criminale che girerà,un giorno,la pellicola che uccide?


di Gianluigi Perrone

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